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Un regalo Montessori Natale 2019…?Ecco il programma del nostro show room Nini, naticonleali per Natale 2019 e per il 2020! Mobili Montessori e molto di più.
???Saremo aperti tutta la settimana, compresi sabato e domenica fino a Natale. ???

Regali:

Nel nostro piccolo show room, oltre ai nostri mobili per bambini di ispirazione Montessori, potrete trovare alcune piccole idee regalo:
?Le tovagliette, o placemat, un progetto in collaborazione con OfficineAdda.
?I fasciatoi portatili, da attaccare alla borsa o al passeggino.
?I sacchettini di fibra d cocco con i semini di menta, da seminare e curare a casa.
?I nostri “kit festa” da regalare ai vostri invitati: set di matite e piccolo album da disegno, il kit SOS per andare al ristorante con i bambini evitando il tablet.

Baby-book-crossing:

Venerdì 6 dicembre inaugureremo il nostro ?baby-book-crossing, che ospiteremo nella nostra libreria frontale Leggola!
Se i vostri bimbi stanno crescendo e vi siete stufati dei soliti libri, venite a scambiarli da noi. Lasciate il vostro libro e prendetene uno a vostra scelta!

Corsi e laboratori:

?È anche uscito il programma dei laboratori per i primi mesi del 2020!

??Abbiamo un sacco di idee che ci frullano per la testa! Abbiamo in programma 4 laboratori per i più piccoli: 2 saranno in collaborazione con OfficineAdda, altri 2 saranno all’interno di 2 eventi più strutturati a gennaio e marzo, in cui il nostro show-room ospiterà delle presentazioni e interventi di alcuni esperti in fatto di infanzia: di nutrizione, di psicologia, di educazione e naturalmente sul metodo Montessori.
Ecco il calendario dei nostri laboratori:

– ?25 o 26 gennaio: Il tavolo luminoso: i mille usi nel metodo Reggio Children. Laboratorio per i bambine e le bambini e interventi di esperti per i genitori durante il week end.

?15 febbraio: Colora e decora la tua maschera di carnevale.

– ?21 o 22 marzo: Il tavolo luminoso: i mille usi nel metodo Reggio Children. Laboratorio per i bambine e le bambini e interventi di esperti per i genitori durante il week end.

– ?28 marzo: Decorazione della carta con rullo e biglietti d’auguri personalizzati. Aspettando la Pasqua.

– ?18 aprile Le rose nell’insalata, laboratorio ispirato a Munari.

Che ne dite del nostro programma per Natale 2019 e per il 2020? Nini, nati con le ali, sono mobili Montessori…e molto di più.

bambino gioco sviluppo

Gioco e sviluppo del bambino sono strettamente connessi. Un bambino che gioca, infatti, osserva, sperimenta, scopre, ascolta, si relaziona. Di conseguenza, cresce. Abbiamo intervistato un’educatrice specializzata in psicomotricità per capire come funziona questo meccanismo.

Gioco e sviluppo

 

Quando nasce un figlio, l’idea di potere ricominciare a giocare può essere entusiasmante. Chi pensa alla pista delle macchinine, chi alle Barbie e chi ai Lego. Chi si dice “finalmente potrò comprare il Dolce-forno Harbert e capire come funziona”!

Quando arriva il momento però si capisce che la scelta dei giochi è una scelta educativa, dal momento che gioco e sviluppo del bambino sono strettamente connessi. La scelta dei giochi come oggetti da comprare o regalare, ma anche l’attività di giocare con i propri figli e le proprie figlie, a casa o all’aperto. Perché un bambino, quando gioca, cresce: impara dall’immedesimazione, dall’immaginazione, dall’empatia, dalla sperimentazione.

Noi amiamo giocare, e lo facciamo anche con i nostri mobili, quindi ci siamo interrogate molto su questo tema. E ne abbiamo parlato con Natalia De Armas, un’educatrice specializzata in psicomotricità.*

Maria Montessori diceva che ‘il gioco è il lavoro del bambino’, cosa significa per te?

Il gioco è alla base della conoscenza, perché è il principale strumento di espressione dei bambini, da cui acquisiscono nozioni su se stessi, gli altri e il mondo.

Il gioco insegna a apprendere, a orientarsi nello spazio e nel tempo, a manipolare e costruire, a stabilire relazioni e a comunicare. Ma non solo. Il gioco consente di comprendere e capire il proprio corpo in relazione agli altri e allo spazio. È quindi un elemento privilegiato e indispensabile per lo sviluppo integrale del bambino perché include la dimensione motoria, cognitiva, affettiva e sociale.

Quando il bambino gioca con l’adulto

 

La condivisione di alcuni momenti di gioco durante la giornata con una persona adulta, sia esso genitore o un’altra figura come un insegnante un nonno o altro parente, è molto importante.

Sappiamo bene che i ritmi della società ci impongono una riduzione del tempo dedicato al gioco condiviso, libero da distrazioni come cellulare, televisione o lavoro, ma gli adulti rimangono un punto di riferimento fondamentale per i più piccoli.

È l’adulto, infatti, che deve garantire le condizioni di sicurezza dello spazio e dei materiali dedicati al gioco, ma anche la trasmissione di conoscenza. Un bambino piccolo ha bisogno di momenti in cui essere accompagnato da un adulto nel gioco. Ciò gli è necessario per acquisire sicurezza, capire l’importanza delle regole, imparare a relazionarsi con l’altro.

Crescendo diventerà sempre più importante la relazione e il gioco con i coetanei, imparando il confronto alla pari, la condivisione e la gestione del disagio e della rabbia.

Quando il bambino gioca da solo

 

D’altro canto, però, i bambini per crescere devono anche imparare a giocare da soli. Senza la costante presenza di qualcuno che li aiuti possono sviluppare strumenti e sistemi per non annoiarsi.

Ed è vero, infatti, che la noia stimola la fantasia! Perché aiuta l’immaginazione e il libero fluire di pensieri, allenando la creatività.

Una caratteristica del nostro design è l’attenzione agli stimoli. Ma per farlo abbiamo scelto materiali e forme semplici. Per un’attenzione alla sostenibilità, ma anche perché ci sembrava la scelta più adeguata.  

Sembra quasi una contraddizione, ma forse materiali più tecnologici potrebbero stimolare di più il bambino?

Il mondo è in continua evoluzione tecnologica, ma questa tecnologia non è strettamente necessaria per i bambini, almeno fino ai 6 anni.

I giochi non tecnologici e non figurativi, che lasciano lo spazio alla fantasia, allo sviluppo delle proprie inclinazioni, che risvegliano immaginazione e creatività, sono strumenti ben più adeguati.

Viva i giochi semplici!

 

Del resto ci ricordiamo anche noi che da piccoli una scatola poteva essere un’auto, un aereo, un nascondiglio. Una sedia o un tavolo potevano diventare una grotta, una casa o un treno**. Un libro senza testo, che contiene solo immagini, può raccontare tante storie quante le persone che lo leggono.

Il bambino che gioca sta crescendo, ma quanti e quali giochi servono per crescere?

Molto spesso crediamo che siano necessari molti giochi, ma le cose di tutti i giorni possono far giocare i bambini per ore e ore. Alcuni semi, un po’ di terra, una pentola, un tavolo, un panno, una corda o il letto stesso del bambino. Basta poco a liberare creatività e fantasia, favorendo lo sviluppo nel suo complesso. Sperimentare e giocare con la luce, le forme e i colori, può essere un’attività educativa dai mille risvolti.

Al contrario, invece, sta aumentando l’uso di giochi in cui i bambini sono semplicemente spettatori, o che cercano di stimolare precocemente i bambini.

Non esagerare con giochi tecnologici e iper stimolanti

 

Sdraiette autovibranti, giochi dai mille suoni e musichette, luci colorate, rendono il bambino passivo e contribuiscono a creare dipendenza. Per i bambini che utilizzano questo genere di giochi, sarà più facile annoiarsi senza uno stimolo sonoro o visivo a portata. Avremo sempre più a che fare con bambini in sovrappeso, con difficoltà comportamentali, con deficit di attenzione e altre difficoltà.

È giusto cercare di tranquillizzare a ogni costo i bambini particolarmente vivaci?

A volte il costante movimento del bambino manda in allarme i genitori, e si ricorre a stratagemmi per tenerli tranquilli. Tablet, televisione o altri strumenti tecnologici hanno il potere di “ipnotizzare” il bambino fin dalla tenera età. Un potere che, però, se non viene accuratamente “dosato”, può portare a dipendenza e incapacità di gestire tempo e gioco in assenza di questi mezzi.

Noi adulti dobbiamo ricordarci che non è sempre necessario contenere la vivacità. A volte possiamo seguire le cavalcate immaginarie dei nostri bambini e lasciarci travolgere! Può essere esaltante anche per noi, ricordandoci che così parteciperemo attivamente alla loro crescita, divertendoci.

 

*Natalia ha sviluppato la sua professione in ambito socio-educativo con bambini da 0 a 3 anni e le loro famiglie, offrendo workshop sul legame, il gioco e lo sviluppo psicomotorio in contesti di vulnerabilità sociale. Ha lavorato anche nell’area clinica con bambini dai 2 ai 16 anni di età con difficoltà scolastiche, motorie, relazionali e comportamentali e diverse patologie come la sindrome di Down, l’agenesia del corpo calloso, il disturbo dello spettro autistico, eccetera.

**a questo proposito leggete La sedia blu, ed. Illustrata Babalibri di Claude Boujon.

libreria montessori

Perché una libreria montessori, frontale, nella cameretta, può essere uno stimolo importante per il bambino?

Perché gli propone i libri, fin dalla più tenera età, come compagni di gioco: riconoscibili, familiari, accessibili. In questo modo i libri diventeranno compagni di crescita importanti, fonte di conoscenza, ispirazione e immaginazione.

L’importanza della lettura nella prima infanzia.

Molti studi scientifici dimostrano quanto sia importante la lettura per i bambini, per sviluppare attenzione, empatia, curiosità. Aiuta a sviluppare il linguaggio, arricchisce il vocabolario. Ma, a parte la scienza…

Leggere con i propri figli è bello!

Abbracciarli e ritrovare quel momento di intimità, quando loro si lasciano cullare dalla tua voce e tutti insieme si va alla scoperta di una nuova dimensione, che aiuta la tranquillità, la concentrazione e crea un linguaggio comune.
Per noi questo è un momento quotidiano molto prezioso, e a dirla tutta anche una strategia nei momenti di crisi familiare quando i decibel superano la soglia della tolleranza e la situazione sembra sfuggirci di mano.

Impugnare un libro diventa un’arma a favore del relax, della concentrazione, della tranquillità.

Leggere e rileggere tante volte.

Ogni bambino ha i suoi libri preferiti che conosce a memoria: rileggere la stessa storia infinite volte tranquillizza, aiuta la comprensione e l’elaborazione dei concetti.

La ripetizione è il segreto della perfezione.

Lo diceva già Maria Montessori in La scoperta del bambino. Fare e ripetere per il bambino è fondamentale, sia nelle azioni, che piano piano acquisiranno sicurezza e saranno sempre più precise, sia nell’ascolto e nella lettura.

Mano a mano, rileggendo, sfogliando, osservando le illustrazioni, il libro acquisirà per il bambino sempre più significato.

Nella nostra serie di mobili non poteva mancare Leggola, la libreria montessori.

La libreria frontale è uno strumento indispensabile per i bambini non ancora capaci a leggere, perché possono scegliere autonomamente i libri guardando la copertina. È infatti un mobile che si trova in tutte le scuole dell’infanzia e negli asili nido.

Sfruttando la sua forma abbiamo pensato di rendere la nostra libreria montessoriana veramente tridimensionale, con qualcosa in più, dando la possibilità di un utilizzo del retro.
Davanti l’immaginazione parte dai libri, dietro parte dal gioco simbolico: una casetta per le bambole, o un garage, o una fattoria…per immaginare altre storie.

Autonomia e sicurezza.

L’esercizio dell’autonomia è importantissimo, scegliere da soli fa sentire grandi, consapevoli. Spesso infatti i cosiddetti “capricci” dei bambini sono semplicemente desideri di autonomia non realizzati. La possibilità di avere un mobile alla propria misura, accessibile e sicuro, permette ai bambini di realizzare il loro desiderio di autonomia, lasciando ai genitori la tranquillità della sicurezza.

cameretta montessori

Le filastrocche e le cantilene aiutano la memoria e la concentrazione, e aiutano a imparare parole nuove, anche in lingue straniere.

Ecco le filastrocche della nostra community!

 

Row, row, row your boat
Gently down the stream,
Merrily merrily, merrily, merrily
Life is but a dream

Row, row, row your boat
Gently down the brook,
If you catch a little fish
Please let it off the hook

———————–

Round and round the garden
Chasing teddy bears.
One step, two step,
Three step, tickley everwhere!
Round and round the mulberry bush,
Like a little hare,
One Step, two step,
Tickly under there!

——————-

Mary, Mary, quite contrary,
How does your garden grow?
With silver bells, and cockle shells,
And pretty maids all in a row.

—————-

Twinkle, twinkle, little star,
How I wonder what you are!
Up above the world so high,
Like a diamond in the sky.

When this blazing sun is gone,
When he nothing shines upon,
Then you show your little light,
Twinkle, twinkle, through the night.

Then the traveller in the dark
Thanks you for your tiny spark;
He could not see where to go,
If you did not twinkle so.

In the dark blue sky you keep,
And often through my curtains peep,
For you never shut your eye
Till the sun is in the sky.

As your bright and tiny spark
Lights the traveller in the dark,
Though I know not what you are,
Twinkle, twinkle, little star.

———————–

Ainsi font, font, font,
Les petites marionnettes,
Ainsi font, font, font,
Trois p’tits tours et puis s’en vont.

Les mains aux côtés,
Sautez, sautez, marionnettes,
Les mains aux côtés,
Marionnettes, recommencez.

Mais elles reviendront,
Les petites marionnettes,
Mais elles reviendront,
Quand les enfants dormiront.

——————-

Tombolo Dondolo sul muro sedeva,
Tombolo Dondolo dal muro cadeva;
e non bastarono a metterlo in pié
tutti gli uomini e i cavalli del Rè.

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Dondola dondola il cavallino
porta in sella l’allegro bambino
insieme cavalcano verso il tramonto
e si preparan per il giro del mondo,
insieme cavalcano incontro alla sera
attraversano i monti e la selva più nera.
In mezzo al deserto o nel mare aperto fra cow – boys ed indiani
nei villaggi africani
o fra le rovine degli antichi egiziani,
in mezzo alle umide risaie cinesi
visitano insieme civiltà e paesi.
Sfidano mostri, stregoni e draghi
grazie a pozioni di potenti maghi
ed ogni avventura è una grande occasione
per far correre libera l’immaginazione.

—————————-

il cavallo del vecchietto va zoppetto, va zoppetto
il cavallo del giovanotto va a trotto, va a trotto
il cavallo del mio compare come il vento sa … volare!!

———————-

C’era una volta il tonnetto Totonno
che ogni mattina cascava dal sonno,
mentre la sera per farlo dormire
la mamma tonna doveva impazzire.
Il babbo tonno con voce profonda
cantava ninna sul ritmo dell’onda,
ma un occhio solo chiudeva Totonno
mentre suo padre moriva di sonno.

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Su su su cavalo
La mama è andata al balo
Con le tetine piene
Per darle a le putele
Le putele no le vol
Pichete pachete sul culon!

———————

Trotta trotta cavallino
per la strada del mulino
il mulino non c’è più
trotta trotta cadi giù!

telaio allacciature montessori

Mettersi le scarpe, togliersi le scarpe, allacciare le scarpe…da soli. Una scena quotidiana con i nostri figli che diventa un’attività Montessori.

Zoppicare alzando un piede, cadere, provare per terra, rialzarsi per far entrare bene il piede, poi passare all’altro…Poi non è finita: “mamma, la scarpa è nel piede giusto?…no! E si ricomincia da capo!

La quotidianità e lo stress

Inevitabilmente in queste situazioni si finisce per farsi prendere dalla fretta, scegliendo noi genitori le scarpe giuste, infilandole e allacciandole noi al posto dei nostri figli. Questo rituale sarà stressante per noi, presi dalla fretta e dalle scarpe da allacciare, e per i piccoli sarà un’occasione persa per rendersi autonomi, affinare la coordinazione oculo-manuale allacciandosi le scarpe, e capire come scegliere l’abbigliamento, le scarpe e la giacca adatti al clima del giorno.

Il giusto tempo ai bambini

In questo caso il consiglio di educatori e pedagogisti è di arrivare 15 minuti prima a questo momento, per concedere al bambino il giusto tempo per svolgere questo “lavoro” in serenità con la giusta concentrazione.

telaio-allacciature-montessori-bambini

Per questo, progettando i mobili Nini, abbiamo ritenuto fondamentale una soluzione spogliatoio per l’ingresso, con una cassapanca contenitore e degli appendini.

Con Pepetta è facile: ci si siede, ma non solo: aiuta l’ordine e a sviluppare la motricità fine.

È una cassapanca a misura di bambino, per scegliere le proprie scarpe, calzarle, e rimetterle a posto in autonomia. E mentre si aspetta che mamma o papà mettano le loro, si può far pratica infilando, annodando, attorcigliando…con tanti lacci colorati.

Io ricordo bene quando papà mi ha insegnato ad allacciare le scarpe, avevo circa quattro anni, è stato un momento magico, una grande conquista. Mettersi le scarpe da soli e allacciarle può essere una vera conquista!

Vestirsi da soli, a che età?

Il guardaroba e la zona spogliatoio ad altezza bambino permettono di scegliersi in autonomia i propri vestiti e imparare a gestili! Verrà fuori qualche abbinamento bizzarro, ma la possibilità di poter esprimere i propri gusti e le proprie preferenze, sarà una molla per imparare a vestirsi da soli, per capire cosa è sporco e cosa è ancora pulito, come ripiegare e prendersi cura dei propri indumenti.

A che età si può proporre questa attività? Dall’anno e mezzo sicuramente i bambini iniziano a dimostrare interesse per questo genere di attività e possono iniziare a sperimentare, infilare una maglietta, provare a piegarla…per fare questo però ci vuole un tavolino, una sedia e una zona spogliatoio all’altezza giusta!

mi vesto da solo

Grazie a Mio-mio che nella cameretta allestita alla fiera MondoCreativo 2019 di Bologna ha inserito la nostra Pepetta con questa spiegazione perfetta.

Vestirsi da soli. Ma…cosa mettere?

Spesso i bambini insistono a voler indossare la giacca invernale preferita a luglio, o le galosce con una giornata di sole…ma come per tutti gli aspetti della vita, dando una spiegazione semplice, razionale, ma soprattutto condivisa, diventa più facile evitare il conflitto e scegliere l’abbinamento giusto.

montessori e l'autunno

Un’attività Montessori da fare a casa

A questo proposito una proposta di lavoro di ispirazione Montessori da poter facilmente organizzare a casa è il calendario delle stagioni con i vestiti. Spesso vediamo il cerchio diviso nelle 4 stagioni, con disegnata la frutta e la verdura, o semplicemente l’albero nelle 4 fasi stagionali: in fiore, con i frutti, le foglie gialle e infine spoglio. Proviamo ad aggiungere per ogni spicchio gli indumenti giusti. Sarà un modo semplice, con un forte impatto visivo, che aiuterà anche i più piccoli nella scelta dei vestiti giusti per ogni stagione.

Noi l’abbiamo fatto così.

vestirsi da soli

 

letto montessoriano basso

Perché un letto montessoriano basso senza sbarre?

Ricordo che la pancia iniziava a farsi vedere, e con due gemelli sarebbe davvero esplosa.

Come si organizza la vita con due gemelli neonati? E la nanna?

Già iniziavo a pensare a dove farli dormire. Fu così che mi avventurai alla ricerca di soluzioni… E fu così che, molto semplicemente, scoprii che mia madre aveva messo mio fratello su un materasso a terra, una sorta di futon, perché altrimenti cercava di scavalcare le sbarre del lettino. D’altronde anche Maria Montessori lo diceva: con il materasso a 20 cm da terra il bambino, anche piccolissimo, ha l’autonomia di salire e scendere dal letto senza pericoli.

Un lettino basso è sicuro?

In effetti i bambini appena possono scavalcano, nel loro desiderio costante di autonomia, libertà e sperimentazione. E cadere dalla sommità di un lettino con le sbarre può diventare una brutta avventura.

Certo, con il primo figlio c’è il timore di non sapere individuare i pericoli, di non essere in grado di proteggerlo. Ma analizzando la nostra casa e la loro cameretta ci siamo accorti che non c’erano grandi pericoli e che sicuramente, una volta scesi dal loro lettino, si sarebbero diretti da noi. Quindi la cosa importante è stata rendere sicuro il tragitto fra la loro cameretta e la nostra.

Mettere al mondo un figlio è come buttare il cuore oltre l’ostacolo e quindi…perché no? È bella l’idea di non avere barriere, abbiamo pensato. Un bel messaggio per il domani.

Il letto Montessori, da che età?

Cercando di superare un certo timore, abbiamo deciso di provare. I gemelli avevano 10 mesi e sapevano gattonare entrambi, quindi si sentivano in grado di arrivare ovunque e di superare tutti gli ostacoli!

Così ci siamo organizzati, abbiamo adattato la casa ai nuovi arrivati, qualche ritocco e poche altre accortezze per eliminare i pericoli ad altezza bimbo… Una lucina notturna e la porta della cucina rigorosamente chiusa!

Per noi è stata una grande gioia aver scelto un letto montessoriano basso, per poter sedere accanto a loro leggendo la storia della buona notte senza filtri, senza ostacoli da superare, senza sbarre su cui chinarsi. Addormentarli insieme era semplice: seduti su una panchetta, una mano per uno, o un libro letto fino alla nanna.

Nel lettino basso i bambini sono liberi di entrare e uscire, dunque, ognuno secondo la propria personalità. Uno dei miei figli quando aveva bisogno gridava per chiamarci da lui, l’altra invece ci raggiungeva gattonando o dormiva filato tutta la notte.

letto montessoriano basso

La scelta giusta!

Per noi è stata la scelta giusta! La conferma è arrivata una mattina in cui proprio non riuscivamo ad alzarci dalla stanchezza, abbiamo visto i gemelli arrivare verso il lettone. Vera, 10 mesi, era andata a prendere il fratello, per farlo smettere di piangere. Li ho visti così, che gattonavano verso di me. E allora ho pensato di aver fatto la scelta perfetta per noi.

Elena

 

Ninnanì è un lettino montessoriano evolutivo, ovvero un lettino basso, con un’apertura comoda sul fondo e le sponde morbide per non cadere di lato, secondo le indicazioni del metodo Montessori. Ma c’è anche qualcosa di più, come in ogni arredo creativo Nini Design: il nostro letto per bambini e bambine, così basso e comodo per raccontarsi storie, quando il cucciolo cresce, si trasforma in una libreria per la cameretta!

“Il fatto è” è un libro per bambini, un allegro racconto cadenzato e ripetitivo, una storia semplice di animali e amicizia, che racconta di una paperetta coraggiosa che preferisce affrontare il lupo cattivo piuttosto che fare ciò che le viene imposto…per poi cambiare idea appena rimane libera di scegliere da sola!
“Il fatto è” è anche un libro per i genitori. Ci racconta quanto sia ostinata la voglia di indipendenza nei bambini, e ci ricorda qual è il modo migliore per affrontarla: non insistere e lasciarli liberi di provare!
“Il fatto è, di Gek Tessaro, edizioni Lapis.
Come aiutare il bambino a rendersi autonomo?

Come aiutare il bambino a rendersi autonomo?

Il momento di spiccare il volo prima o poi arriva per tutti. Già da piccolissimi i bambini hanno la voglia di fare da soli, è l’istinto! Sono macchine di apprendimento i bambini, e anche i bebè!

È la conquista della maturità, quando il piccolo comincia a essere in grado di nutrirsi da solo, di esplorare le zone intorno al nido, di farsi adulto e forte. Per la specie umana questo è un processo lungo anni, ma anche per i nostri cuccioli in qualche modo deve cominciare. Come?

Incoraggiare l’autonomia

Un modo molto semplice è quello di incoraggiarli a fare da soli e ricompensarli con uno sguardo di soddisfazione e un “ce l’hai fatta!” .

Un esempio pratico: apparecchiare la tavola

Il bambino già a tre anni può aiutare a portare in tavola quello che serve per la cena in famiglia. Non si tratta soltanto di abituarsi in fretta a “dare una mano in casa”. L’apparecchiatura della tavola, infatti, può avere una funzione educativa e diventare un bellissimo gioco. Se l’idea vi turba (un bambino così piccolo messo al lavoro!) sappiate che in molti asili nido e nelle scuole dell’infanzia lo fanno da tempo e funziona benissimo. Vediamo perché.

Imparare a mettere la tovaglia e poi sopra gli altri oggetti in un certo ordine preciso è un esercizio per il pensiero logico e matematico. Si deve capire che cosa mettere in tavola prima e che cosa dopo, contare il numero dei piatti e dei commensali, ricordarsi l’ordine delle portate e la disposizione degli oggetti che servono per mangiarle. Bisogna quindi essere concentrati e attenti. Inoltre, per apparecchiare si usano le mani, e questo non è affatto secondario. Imparare a maneggiare con cautela gli oggetti, la brocca dell’acqua per esempio, esercita l’equilibrio e le abilità motorie (e pazienza se le prime volte si versa un po’ d’acqua sul tavolo!).

Maria Montessori riteneva questo esercizio importante non solo dal punto di vista fisico, perché lo sviluppo della motricità era per lei propedeutico a ogni apprendimento.

le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo

scriveva infatti.

Autonomia e autostima

Infine, e in generale, la conquista dell’autonomia e la sensazione di aver partecipato alla costruzione di un momento comune rende sicuri di sé, orgogliosi delle proprie capacità, e fieri di ricevere la stima e la fiducia di papà e mamma.

Esercizi di vita pratica

E non si tratta solo di apparecchiare. Forme di “playful learning” o, come le chiamava Maria Montessori: esercizi di vita pratica, possono essere create in molte situazioni: imparare ad allacciarsi le scarpe, a vestirsi da solo, a innaffiare le piante di casa. Per noi adulti sono esercizi banali, ma i bambini avranno la sensazione di giocare in maniera costruttiva, e sarà per loro fonte di soddisfazione ricevere un incoraggiamento o un complimento quando i loro sforzi e il loro impegno avranno prodotto il risultato sperato.

Le perplessità dei genitori.

Ammettiamolo, osservare un figlio piccolo che si muove in autonomia fa un po’ paura e a volte crea qualche disagio. Significa lunghe attese quando prova a mettersi i pantaloni al contrario, quando qualche oggetto fragile ogni tanto si rompe, e l’impossibilità di aiutarlo o di sostituirsi a lui quando ci ha preso gusto e vuole per forza, ostinatamente, fare tutto da solo.

Come non perdere la pazienza

L’importante è avere chiaro che è un processo normale, e che il disagio durerà solo un po’. Verrà ricompensato, perché in fretta si tradurrà in maggiore libertà per tutti.

Scommettiamo che appena smetteremo di avere paura e incoraggeremo i nostri figli a cavarsela da soli, cioè a spiegare le proprie ali, anche noi non vorremo più smettere di farlo?

Per noi di Nini l’autonomia è uno dei principi base del nostro design.

Ninnanì, il nostro lettino basso, da cui il bambino può entrare e uscire da solo, la libreria Leggola, per scegliere autonomamente i libri. La cassapanca Pepetta, che assieme agli appendini Tacatac, è la soluzione perfetta per arredare l’ingresso in versione baby-friendly. Oltre ad avere finalmente scarpe e giacche in ordine, il pannello delle allacciature sarà di stimolo per imparare ad allacciarsi le scarpe, avendo una base su cui “allenarsi”.

disciplina dolce

Lasciarli crescere: una parenting revolution…cosa vuol dire?

Noi siamo partite da una riflessione su una frase che si sente ancora troppo spesso: “Un ceffone, ogni tanto, fa bene”. Una confidenza ricorrente tra i genitori di un tempo (come i nostri!), quelli che ogni tanto, ai figli, uno sculaccione o uno schiaffo lo allungavano davvero. Un ceffone serviva a spaventare, a imporre la propria autorità, a ricordare chi è che comanda: a “raddrizzare” un figlio un po’ birbante. Ma c’è (e c’era) davvero bisogno di quelle botte? No. Semplicemente perché il ruolo del genitore non è quello cui si puntava a quei tempi, un ruolo che senza manifestazioni di supremazia si sgretola e perde di senso.
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