arredare la cameretta in stile Montessori

back to Milan: in occasione della Design Week, Nini partecipa al Fuorisalone di Milano, edizione 2021!

Dopo un anno e mezzo di emergenza pandemia, finalmente torna a Milano la Design Week. Un sacco di eventi nell’ambito del Salone del Mobile e del FuoriSalone 2021.

A ospitare Nini a Milano, è Lilliput, un’associazione musicale e culturale che ospita professionisti dell’ascolto e della relazione, rivolta ad adulti e bambini fin dai primissimi mesi di vita.

Una cameretta a misura di bambini e laboratori

Negli spazi dell’associazione ci saranno tre luoghi e eventi differenti, rivolti ai grandi e ai piccini.

Da venerdì 10 settembre nel pomeriggio avrete la possibilità di entrare e toccare con mano una cameretta Nini allestita come a casa. Troverete Ninnanì small nella versione letto e nella versione libreria, la panchetta Pepetta, per riporre scarpe e giochi, la sedia Dindola, la sedia Montessori trasformabile in dondoloche si può usare anche come comodino.

Sabato 11 settembre per tutta la mattina, in collaborazione con Lilliput e con Hopi Edizioni, proporremo un laboratorio per bambine e bambini da zero a 6 anni con il tavolo luminoso Tavoluccico che ci permetterà di lavorare con la magia della luce e giocare con trasparenze, forme e colori di semi e foglie per FARE UN ALBERO!

Nel tranquillo giardino dell’associazione troverete uno spazio per la lettura, dove la libreria montessoriana Leggola ospiterà libri e albi illustrati. Ci accoccoleremo a leggere e ascoltare la storia dei 100 semi che presero il volo fresco di stampa. E chissà che qualche bimbo non voglia usarla anche come casetta delle bambole o rifugio dove nascondersi!

Per prenotare i laboratori contattate Nini o Lilliput.

Vi aspettiamo a Milano al FuoriSalone 2021!

 

Indirizzo dell’evento: Associazione Lilliput, Via Canonica 20 Milano

tel. per prenotazioni: +39 339 740 0974

 

learning tower

La learning tower o torre d’apprendimento montessoriana. Uno strumento per la famiglia.

Quanto è bello entrare in quegli spazi fatti apposta per i bambini, con lavandini fatti a loro misura che gli lasciano la possibilità di lavare i piatti, di riempire le brocche.
Le prime volte che sono entrata in una Casa dei Bambini, cioè una scuola dell’infanzia in cui si applica il metodo Montessori, mi sono emozionata nel vedere le piccole scope, palette, stendini per i panni a loro misura… Però è anche vero che non sempre a casa possiamo ricreare lo stesso ambiente. La casa è uno spazio di tutti, e da tutti deve essere vissuto.

Nini parte proprio da questo, cercare di portare l’approccio Montessori tra le mura di casa e aiutare i genitori in questo nuovo compito, così cambiato nel tempo.

Siamo partiti dai lettini, dai tavolini, dalle seggioline, ma come aiutare il bambino ad aiutarci e a fare da sé nella cucina, uno spazio così tipicamente disegnato da e per gli adulti? Non poteva mancare quindi nel nostro catalogo anche la torre di apprendimento, generalmente chiamata torre montessoriana, non perché sia stata Maria Montessori a pensarla ma perché a lei si ispira per funzionalità.
E allora ne parliamo un po’ di più con voi, perché da molti di voi è venuta la richiesta di pensarne una bella e funzionale come è proprio dei mobili di Nini.

Innanzitutto, per chi ancora non l’avesse incontrata:

Che cos’è una torre d’apprendimento o montessoriana?

La learning tower è un rialzo che permette ai bambini anche molto piccoli di arrivare all’altezza di un lavandino o un pianale da adulto in tutta sicurezza. Si tratta infatti di un’alzata, una specie di sgabello, che però ha una protezione di lato e dietro la schiena così che il bambino può lavorare lavorare in piedi accanto all’adulto senza paura di cadere. Ha solitamente un altezza di circa 90 centimetri  in modo da potere posizionare la torre a ridosso di un mobile come il bancone da cucina.

learning tower

A cosa serve una torre d’apprendimento e perché viene detta montessoriana?

La torre d’apprendimento viene chiamata montessoriana perché favorisce l’autonomia del bambino che può salire e scendere da solo e quindi sperimentare alcuni esercizi in libertà, come riempire una brocca d’acqua, lavare un bicchiere o cucinare su un piano adeguato. Accresce le sue competenze attraverso il processo di imitazione dell’adulto, il quale al suo fianco gli insegna come procedere nelle sue attività senza avere la preoccupazione che possa cadere o farsi male.

La torre di apprendimento aiuta anche i genitori, perché permette al bambino di aiutarli e di impegnarsi in un momento in cui hanno bisogno di avere le mani libere e di occuparsi ad esempio della cena o di recuperare un ingrediente senza lasciare il bambino in una situazione di pericolo.

La learning tower cos’ha in più di uno sgabello o di una scaletta o di un seggiolone?

Lo abbiamo chiesto direttamente a chi della nostra community l’ha usata.

“Io la uso per cucinare i bambini arrivano all’altezza del piano e possono cucinare con me. Questa cosa per esempio non funziona con il seggiolone perché nella maggior parte dei casi non gli permette di lavorare sul piano. Infatti seduti hanno meno mobilità.

È meglio di uno sgabello perché è più sicura, non ha rischio di ribaltamento. Io posso lasciarli sulla torre e posso andare a prendere una pentola un altro ingrediente o occuparmi di un altro compito. Per esempio mia foglia lava l’insalata mentre io lavoro al piano cottura. Ci ha permesso di fare le torte, i biscotti, e di passare un buon tempo insieme soprattutto quando dovevamo stare tutti a casa. Noi la usiamo specialmente al piano cucina, ma i bimbi la usano anche come scaletta per prendere oggetti in alto.” Ci racconta Chiara.

A che età si può usare una torre Montessori?

L’età ideale per usare la Learning tower è dall’anno e mezzo in poi, fino a 4 o 5 anni, a seconda dell’altezza e delle abilità dei bambini. 

learning tower

E Salila, la torre di Nini cosa ha in più?

Come sapete noi di Nini cerchiamo di fare sempre oggetti che rispettino un certo approccio educativo, ma che si possano anche usare nel tempo, perché favorire il riuso degli oggetti, principio cardine per favorire la sostenibilità ambientale.

Così come il letto Ninnanì diventa libreria e la seggiolina Dindola diventa dondolo, anche Salila ha più funzioni. Può essere infatti divisa in modo da dare vita a due sedute da adulto, per due ospiti in più, per quando torneremo a stare tutti intorno a un tavolo insieme!

Dindola, una sedia montessoriana speciale

Dindola si rinnova? Ecco come e perché questa sedia montessoriana un po’ speciale ha cambiato un pochino look…

Eh si, ammettiamolo. Abbiamo ripreso a scrivere il blog, ad affacciarci un po’ più seriamente sui social da poco. Come tutti abbiamo vissuto un periodo in apnea. Andavamo avanti per inerzia ma senza davvero qualcosa da potere condividere.

Però nel frattempo non ci siamo del tutto fermate, eravamo come in folle.

C’erano cose che volevamo sistemare, cose da rivedere e cose da limare. Anche tra le nostre preferite.

Ma nel frattempo ci interrogavamo …

Come fare andare avanti un business nei tempi del covid?

Abbiamo pensato che per andare avanti bisogna sempre guardare a quello che già si è fatto rinnovandosi.

Non smettiamo di credere che la ricerca, l’attenzione e la cura del prodotto siano la nostra arma vincente. E così abbiamo pensato che il modo migliore di sfruttare il periodo fosse di migliorare i nostri prodotti e pensare a completare la nostra offerta

Da dove ricominciare allora? Abbiamo iniziato dai fondamentali, nel nostro caso da Dindola…

sedia per bambini in legnoDindola, una sedia montessoriana un po’ speciale, si rinnova

Dindola, diciamolo ora e qui, la abbiamo nel cuore. Perché con pochi pezzi di legno ed una fettuccia siamo riuscite a mettere tutto quel che desideravamo.

Volevamo intanto una sedia che fosse a doppia altezza come si usa nei nidi e nelle scuole di infanzia montessoriane, e che fosse leggera e trasportabile con una comoda maniglia, per favorire autonomia e indipendenza.

La nostra, come moltə di voi sanno già diventa anche dondolo, così quando il bambino acquisisce le competenze giuste può anche allenare il proprio senso di equilibrio.

E proprio da Dindola abbiamo allora deciso di ripartire.

Per renderla più immediata per tutti, per aumentarne la stabilità, perché il dondolo fosse ancora più dondolo, ne abbiamo rivisto il disegno in questi mesi, abbiamo fatto alcune nuove prove ed eccovi la foto!!

Le proporzioni sono rimaste le stesse, ma ritroverete ora quella tipica forma dei cavallini a dondolo di vecchia generazione.

Così potremmo metterci tutto il peso che vogliamo!

…TO BE CONTINUED…

routine della nanna

Come impostare una routine per la nanna? È necessaria per una vita familiare serena o possiamo improvvisare?

Ecco l’esperienza di Elena con i suoi tre figli.

Appena nasce un bambino, tutti inizieranno a chiederti se dorme e a dispensare consigli a riguardo. Chi nel lettone fino alla maggiore età, chi nella cameretta tutta la notte filata da subito.

Il ritmo sonno/veglia di un bambino piccolo è molto diverso da quello di noi adulti e tutti noi genitori ci siamo scontrati con il dilemma dell’approccio da seguire.

Come abituare un neonato a dormire nel momento giusto?

Quello che appariva chiaro era che avrei dovuto impostare la routine della nanna. Ma qual è questa routine?

All’inizio ci siamo trovati molto in difficoltà. Tutto cambiava di giorno in giorno e non trovavamo un “nostro” ritmo.

Del resto non sono mai stata una persona organizzata, e l’idea di avere orari rigidi mi dava un certo senso di oppressione.

Forse anche per questo motivo, appena è stato possibile ho scelto per i miei figli un lettino basso. Sapere che, nonostante fossero molto piccoli, avessero comunque avuto la possibilità di autogestirsi il più possibile, mi rassicurava. Mi dava l’idea che dovunque fossimo, anche senza il nostro lettino preferito, avremmo ritrovato casa nella semplicità di un materasso, senza portarci dietro ingombranti lettini da campeggio.

Ma come abituare un neonato a dormire nel lettino?

I rituali nelle piccole cose 

Per noi è stato proprio così. Non è stato un processo lineare né tantomeno è stato tutto perfetto, ma piano piano la routine è stata costruita nelle piccole cose. In una canzoncina cantata tutte le sere, in quelle paroline sussurrate nell’orecchio, nel vecchio peluche da abbracciare. in effetti l’impostazione di una routine per la nanna ci ha aiutato molto a trovare dei tempi che soddisfacessero le esigenze di tutti.

Maria Grazia Honegger Fresco, recentemente scomparsa e ultima discepola di Maria Montessori, ci insegna l’importanza di mantenere i rituali serali sempre uguali in un libro che  ci ha aiutato molto, ‘Facciamo la nanna!’.

I bambini hanno bisogno di sicurezza, di un luogo confortevole dove potersi lasciarsi andare la sera. Un luogo dell’anima più che altro, dove ritrovare ordine e pace alla fine di ogni giornata, che piena o rilassante, per un bambino piccolo sarà sempre fonte di apprendimento. Un apprendimento che che può a volte sembrare silenzioso ma può sempre essere altrettanto tumultuoso interiormente.

Trovare  la serenità per addormentarsi

Alcuni hanno trovato la loro routine nella sequenza bagnetto, massaggio, letto, per altri la lettura dello stesso libro prima della nanna, altri ancora hanno una canzone o una storia preferita ripetuta ugualmente tutte le sere.

Certamente l’ambiente, una luce soffusa, la mano della mamma o del papà, uno spazio preparato e dedicato aiuta molto a lasciarsi andare al sonno.

Organizzare la cameretta in modo che ci sia uno spazio per tutto e sia pensata a misura di bambino è importante.

La nostra esperienza familiare è stata quella di associare una canzone per ognuno dei miei figli e una ninna nanna che mi cantava la nonna per avere un momento finale per tutti e tre. Ancora adesso che sono un po’ cresciuti ne trovano conforto e continuo a cantarla nei momenti in cui sono più irrequieti.

E voi avete trovato la vostra routine della nanna?

Qual è la vostra ninna nanna o il libro che dovete avere tutte le sere sul comodino? Se volete i nostri suggerimenti, leggete glialtri articoli del blog!

arredare la cameretta in stile Montessori

Come arredare la cameretta dalla nascita in poi seguendo lo stile, i principi di Maria Montessori e non solo: un’evoluzione in tre tappe per renderla sempre funzionale.

 

Quando pensiamo alla cameretta cosa ci viene in mente?

Una domanda che come architetto e mamma mi sono posta moltissime volte. Ma nella mia esperienza quando pensiamo alla camera dei nostri bambini non pensiamo sempre alla stessa cosa. Perché i nostri figli sono in continua evoluzione e cosi le loro esigenze e, di conseguenza, la nostra ricerca della camera perfetta cambia.

Nel corso della mia attività ho imparato a  dividere il tempo della cameretta in tre tappe.  Tre tappe della crescita che ci aiutano ad arredare la cameretta in funzione dello sviluppo dei bambini.

La camera del neonato: è necessaria?

La prima fase rappresenta il tempo della nascita e della primissima infanzia, la seconda l’apprendimento attraverso il gioco e la creatività e infine il tempo dello studio e della crescita.

Dalla nascita ai 10 mesi circa, il bambino si fonde in qualche modo con chi lo accudisce e non sempre é necessario uno spazio dedicato, ma nella seconda e terza tappa – dall’anno in su – sarà importantissimo per i bambini e i ragazzi avere uno spazio dedicato, un posto solo per loro, un rifugio, una tana.

Quando fare la cameretta?

A partire dal compimento del primo anno le esigenze del bambino cambiano, e diventa necessario creare un suo spazio di riferimento, dove trovare i suoi giochi, i suoi libri e tutto il resto.

Quindi come arredare la cameretta?

Quella che io considero la seconda tappa può essere identificata come la fase del gioco e della creatività, della scoperta di se stesso e del mondo, della voglia di autonomia. Arredare la cameretta in stile Montessori significa proprio seguire le sue esigenze e le tappe della sua crescita.

Partendo dalla pedagogia montessoriana e dai principi di psicomotricità, possiamo cercare di stimolare questa voglia di indipendenza organizzando aree funzionali studiate a misura di bambino.

Quali sono le necessità di un bambino nella propria cameretta?

La nanna.

Da quando il bambino inizia a muoversi in autonomia, gattonando o camminando, nel lettino potrà salire e scendere da solo se  lo mettiamo ad altezza giusta e non impediamo la salita con le sbarre. Il lettino classico con le sbarre infatti può sembrare più sicuro, ma in alcuni casi può stimolare la voglia di “evadere” scavalcando le sbarre, rischiando una caduta dall’alto.

Il lettino basso a volte è preferito anche da mamma e papà, che potranno sedersi comodamente per leggere una storia della buona notte, senza chinarsi. Il nostro Ninnanì ha proprio queste caratteristiche, leggi la storia di Elena e dei suoi gemelli!

lettino basso senza sbarre

 

Lo spogliatoio.

Vicino al lettino possiamo poi organizzare un angolo spogliatoio con degli appendini e una cassapanca, per esercitarsi a vestirsi da soli, riporre il libro della buonanotte e il pigiamino.

vestirsi da soli a due anni

Gioco e creatività.

La cameretta è anche gioco, creatività e “lavoro” fin dalla più tenera età come diceva Maria Montessori.

Quindi è importante quando si vuole arredare la cameretta in stile Montessori avere uno spazio con tavolo e sedia alla sua misura per poter disegnare, giocare, montare, sperimentare. Ai primi passi può essere utile anche solo per sorreggersi prendere in mano i primi giochi.

arredare la cameretta in stile Montessori

Un modo incredibile che abbiamo sperimentato e che attinge direttamente dalla pedagogia delle scuole di Reggio Emilia, e può coinvolgere i bambini anche molto piccoli è il tavolo luminoso! Possiamo, assieme ai nostri figli, sperimentare con la luce, i colori, le trasparenze…usando qualunque tipo di materiale: foglie, frutta, sabbia, colori di varie consistenze…e tutto quello che ci viene in mente.

tavoluccico-tavolo-luminoso-bambini

 

Lettura e relax.

Ma anche lo spazio relax e lettura sarà più stimolante con una libreria frontale, in cui il bambino potrà prendere da solo il libro da leggere scegliendolo dalla copertina, e accoccolarsi su un tappeto morbido per sfogliarlo in autonomia o sulle gambe della mamma.

Ma una cameretta montessoriana aiuta davvero i genitori?

Una cameretta in ordine.

Possiamo stupirci scoprendo, anche grazie a Maria Montessori, che l’ordine è un’esigenza primaria dei bambini. L’ordine esterno riflette un ordine interiore necessario ai bambini per comprendere e assimilare tutte le nuove conoscenze acquisite ogni giorno. Organizzare lo spazio con pochi oggetti e pochi mobili renderà più facile la gestione, puntando sulla rotazione dei giochi e dei libri, senza lasciare tutto a disposizione, ma osservando il bambino e cercando di capire le esigenze della sua tappa di sviluppo.

Guardare letteralmente in alto!

Dove riporre il resto? Se a terra abbiamo tutti mobili a misura di bambino, possiamo usare mobili “in alto” per i genitori: pensili e mensole per tutto ciò che non deve essere a portata di nanetto!

Una cameretta sicura

Oltre alla scelta di materiali sicuri e certificati, all’accortezza nel tappare prese elettriche e non usare imbottiti troppo morbidi a rischio soffocamento nei primi anni di età, una cameretta a misura di bambino sarà sicura per sua natura. Se tutto sarà a portata di mano, non ci sarà possibilità di cadute dall’alto e di ribaltamenti e tutta la famiglia sarà più serena e felice di passare tempo insieme divertendosi!

arredare la cameretta in stile Montessori

Paola Damiani

token economy

Urge costruire insieme una nuova organizzazione familiare!!! Dopo un paio di settimane di isolamento, tra bambini in pigiama fino a tardi, ritmi incerti e necessità di lavorare da casa, si inizia a dare di matto! Qui ci vuole una soluzione, ci siamo dette. E così abbiamo pensato a come dare a tutta la famiglia un’organizzazione ad hoc per l’era del coronavirus.

Un’organizzazione familiare aiuta la convivenza forzata

Per la prima volta nelle famiglie ci si ritrova TUTTI insieme TUTTO il giorno. Una vera e propria convivenza forzata, alle prese con giornate lunghe, non strutturate. Tutti abbiamo le stesse esigenze: organizzare il tempo, essere operativi e produttivi (soprattutto per chi deve anche lavorare o studiare), non annoiarsi e scaricare un po’ di energie e tensione che inevitabilmente si accumulerà.

Così Paola ed io ci siamo messe di buon lena a fare riunioni familiari e cartelloni tutti insieme, come ci insegna il Reggio Emilia Approach. Non c’è nulla di meglio che una bella assemblea e delle decisioni prese tutti insieme perché le regole siano davvero seguite e condivise. Ognuno ci mette del suo, dai piccoli ai grandi, con le lezioni di yoga, i passatempi, un po’ di TV, il disegno, i compiti e la cucina.

Ma per strutturare una routine settimanale e delle regole di convivenza davvero di aiuto per tutti avevamo bisogno prima di qualche consiglio di base.

E chi meglio di Giulia Albino, psicologa pediatrica e consulente di Nini, per darci una mano a strutturare un’organizzazione familiare ottimale? E a focalizzare delle buone regole di convivenza, che siano davvero di aiuto per tutti…

L’abbiamo chiamata e vi riportiamo qui sotto il suo vademecum per un’organizzazione familiare ottimale.

Mantenere un ritmo sonno veglia regolare

Questo è importante per mantenere costante il ritmo delle giornate, perché ahimè, non siamo in vacanza!

Se si sfasa il ritmo cicardiano si crea un irregolarità che non funziona e rende tutti più irascibili e tesi. Pensavamo di semplificarci la vita con orari più liberi e ci ritroviamo invece a combattere con irritabilità. Quindi la prima regola, che regola il sonno e la veglia,deve essere difesa per potere mantenere anche tutte le altre routine.

Perché senza routine non ci sarà più organizzazione, e sarà difficile essere costruttivi. Non sempre è semplice, lo sappiamo bene, Netflix è una tentazione per fare le ore piccole. Questa regola di base è davvero importante per il benessere di ognuno, indipendentemente dalla presenza bambini o meno in casa.

Mantenere una routine familiare sul modello di quella pre-quarantena

Esattamente come per il ritmo sonno-veglia, anche l’orario dei pasti, l’ordine della camera, la routine nel vestirsi e nel lavarsi. Sono tutti aspetti da non trascurare! I consueti ritmi contribuiscono a un equilibrio psicologico necessario per vivere tutti in casa e per affrontare lo stress emotivo e psicologico della quarantena.

Questi due primi punti sono importanti per tutti, adulti e bambini, famiglie numerose e single. Anche se tutti ci siamo ritrovati nei primi giorni a indossare pezzi di pigiama sparsi, lo smart working non si può fare in pigiama!

Per questo noi adulti per primi dobbiamo dare il buon esempio e prepararci come se stessimo per uscire di casa e andare lavorare (e non importa se si cambia solo stanza!).

La settimana giorno per giorno

Per un’utile un’organizzazione familiare settimanale

Ai bambini piace mantenere sempre il calendario chiaro ed è importante la scansione delle giornate per avere la sensazione dello  scorrere del tempo. Quindi è importante aiutarli, facendogli presente che giorno è: Oggi è martedì… Oggi è venerdì…

Proprio per mantenere quell’organizzazione mentale di cui si parlava sopra è utile avere un ritmo più con orari e attività più definite, mentre il fine settimana si potrà godersi un po’ più di libertà, se non fisica almeno mentale e concedersi qualche ora in più in pigiama senza troppe costrizioni.

Gioco libero tutti insieme e giornate molto meno strutturate sono le parola d’ordine per i weekend.

Questo aiuterà i genitori che lavorano da casa e che avranno bisogno di essere produttivi nei giorni feriali, facendo capire ai bambini quando possono disturbarli e quando meno.

Tempi e compiti per tutti

Nei giorni feriali è importante darsi degli obiettivi e dei compiti chiari, da portare a termine in un orizzonte temporale definito. Per non perdere di vista l’obiettivo, il tempo dovrà essere limitato, altrimenti si entrerà in un circolo vizioso fatto di rimandi e dispersioni.

In questa situazione particolare, il rischio di procrastinare e non avere la motivazione a terminare il compito nel tempo stabilito è molto alto.

Nini a casa

Importantissimo: ogni attività non deve superare il tempo prestabilito.

Allora perché non giocare con il tempo nelle situazioni più complesse? Magari con l’uso di un timer, o di un orologio, fonte sempre di curiosità dei bambini, si può evitare che una sola attività caratterizzi tutta la giornata, determinando  la fine della routine (con tutte le implicazioni psicologiche che ne derivano).

Non avere paura di sporcarsi e pasticciare un po’ più del solito

Nell’organizzazione familiare settimanale individueremo anche il tempo per le pulizie tutti quanti insieme…e sarà il momento più atteso!

Le attività di vita pratica, infatti, sono importantissime per i bambini, per mettersi alla prova, allenare la coordinazione e la motricità, sentirsi grandi e utili.

Anche mettere in ordine è importante, soprattutto se si passa così tanto tempo a casa.  La cassapanca Pepetta sarà sicuramente molto utile, in questo caso però come parte del guardaroba, visto che le scarpe per uscire non le useremo per un po’. :)

Fare qualcosa insieme in famiglia

È importante trovare il momento della giornata in cui si farà un’attività divertente tutti insieme!

Noi per esempio, abbiamo un appuntamento fisso che ci impone di mollare tutto: la nostra mezzora di ginnastica in salotto. È un modo per svagarci, divertirci e scaricare le tensioni della giornata. Stendiamo il tappetino, accediamo un po’ di musica e un’app per tenersi in forma (ormai è pieno di app, lezioni on-line, appuntamenti virtuali di yoga, pilates, ecc…) e via!

Per noi è la ginnastica, ma potrebbe essere tante altre cose: cucinare, fare un dolce, un gioco di società…..qualcosa che sostenga il nostro bisogno di socializzazione e di comunità, entro i limiti stabiliti delle mura domestiche.

L’importanza di stare da soli

Se stare insieme è importante, altrettanto lo è  trovare un momento e uno spazio per stare da soli con se stessi. Per noi adulti può essere la sera, magari mentre i bambini guardano un po’ di TV o già dormono. Per i bimbi più grandi può essere il momento del riposino del fratello minore nel pomeriggio. Insomma, tutti hanno bisogno del loro momento per rilassarsi e recuperare un momento intimo.

L’importanza della noia per imparare a giocare.

In questi giorni si sente spesso parlare dell’importanza della noia. Non bisogna avere paura che i bambini si annoino.

Questo perché la noia stimola la creatività e la fantasia. Il gioco libero permette ai bambini di perdersi nel loro mondo fantastico, di immaginare e lasciar volare la fantasia, di creare mondi nuovi.

La nuova routine familiare nell’era del coronavirus

La panchetta Pepetta permette di concentrarsi sul lavoro delle allacciature.

Come fare a rispettare la nuova organizzazione familiare?

L’organizzazione della giornata e la creazione della routine deve essere concepita come un progetto che si condivide, per il benessere di tutti. Visualizzare questo progetto, la scansione dei tempi e degli obiettivi è molto importante per i bambini, e non soltanto per i più piccoli. E’ molto utile fare tutti insieme un cartellone che permetta a noi e ai bambini di avere sempre a colpo d’occhio il nostro andamento per individuare le attività che sono state decise insieme.

La nuova organizzazione familiare, infatti, si deve poter visualizzare.

A fine giornata può essere utile segnare insieme con una X quello che siamo riusciti a fare, in modo da rinforzarci nei successi e capire cosa abbiamo trascurato.

Se diventasse difficile far rispettare tempi e attività, il tabellone ci potrebbe anche aiutare a creare una sorta di premiazione, secondo il sistema di Token Economy. Si tratta di preparare dei “gettoni” da consegnare ai bimbi dopo ogni attività svolta, accumulando punti in modo da avere un premio,o rinforzo, a fine giornata. Il premio potrà poi essere la possibilità di scegliere un’attività da svolgere insieme, di decidere una pietanza del menù, di andare a dormire 15 minuti dopo…

era del coronavirus

Il sistema di Token Economy permette di capire se abbiamo raggiunto gli obiettivi della giornata e se abbiamo svolto i nostri compiti.

centenario Loris Malaguzzi NINI DESIGN

Qualche settimana fa a Reggio Emilia,  si è celebrato il centenario di Loris Malaguzzi, fondatore del metodo pedagogico delle scuole di Reggio Emilia, nato nel febbraio del 1920. Il programma radiofonico Fahrenheit di Rai Radio3 ha dedicato una puntata all’evento, che era intitolato :inveceilcentoc’è.

Fahrenheit ha voluto raccontare il centenario di Loris Malaguzzi attraverso le testimonianze di chi vive o ha vissuto la scuola Diana, la prima a sperimentare il suo approccio educativo. Le voci dei bambini e delle bambine di oggi che augurano a Loris buon compleanno, e riflettono sul fatto che ora il suo corpo non c’è fisicamente, ma Lui c’è, perché il suo spirito è presente nella scuola, ci hanno aperto gli occhi sul potere immaginativo dei bambini. E ci hanno fatto venire un po’ i brividi!

Centenario di Loris Malaguzzi:

non per commemorare ma per immaginare insieme

Ascoltare per radio bambini, insegnanti, atelieriste della scuola Diana, è stato molto interessante. Soprattutto quando abbiamo scoperto che alcuni bambini e bambine delle scuole di Reggio di ieri, insegnano nella scuola di Reggio di oggi. Questi protagonisti ci hanno parlato di nostalgia del futuro, che è un po’ quello che almeno noi di Nini sentiamo ora.

La celebrazione ha ricordato i valori della pedagogia di Loris Malaguzzi. Prima di tutto questo: nessuno può fare da solo, è necessaria una rete di persone, bambini e adulti, che lavorino insieme, che si prendano cura gli uni degli altri. Una comunità etica, nelle parole dello psicologo Howard Gardner.

I valori condivisi

Per Malaguzzi ogni bambino è portatore di diritti e potenzialità e cresce nella relazione con gli altri. I bambini delle scuole di Reggio Emilia già piccolissimi sperimentano molti modi di entrare in relazione, in un ambiente che li vuole liberi e protagonisti, una “scuola in movimento”.

Per esempio le “assemblee”, in cui imparano, insieme agli insegnanti, il rispetto, l’ascolto, i tempi del dialogo ma anche la progettazione. Oppure, ancora, il coinvolgimento nella preparazione del pranzo, il racconto delle storie (i più grandi ai più piccoli) nel tempo dedicato al riposo… Tutti i momenti della scuola sono importanti, perché il bambino conosce e impara il mondo anche in modo indiretto.

Il Reggio Children Approach

Insomma, tutto viene appreso giocando. “Niente senza gioia” è scritto all’ingresso della scuola Diana: la vita va vissuta con questo intento di gioco e di gioia.

Da questo pensiero, dunque, è nato un movimento internazionale, il Reggio Emilia Approach, che si è sviluppato e diffuso nel mondo, in 146 paesi. Molto più che in Italia. Ecco perché nel nostro piccolo show room di Roma spesso entrano turisti americani, inglesi, tedeschi esclamando “Reggio Emilia!”. E con sorpresa ed entusiasmo ci raccontano come hanno conosciuto questo approccio educativo.

I cento linguaggi dei bambini

Base del pensiero di Malaguzzi sono i cento linguaggi dei bambini, che sono portati a esprimersi e comunicare non solo attraverso la parola e la scrittura. I bambini infatti hanno innato un bagaglio creativo che permette loro di pensare “tenendo tutto interconnesso”, dai numeri alla corporeità alla fantasia…

Ecco perché Malaguzzi parlava di 100 linguaggi. La pittura, il movimento, la canzone, la luce, il colore e molti altri ancora sono canali di espressione dei bambini e strumenti che permettono loro di imparare. Un apprendimento non nozionistico ma sperimentale: esplorano, provano, scoprono…

Questa molteplicità di linguaggi per i bambini è una dote naturale, una potenzialità che emerge se si trovano nel luogo adatto in cui sono liberi di esprimersi e creare.

Tavolo luminoso - scuole Loris Malaguzzi

Il tavolo luminoso usato nelle scuole di Reggio Emilia

Gli Atelier nelle scuole di Reggio Emilia

Nelle scuole di Reggio sono stati pensati gli Atelier, che sono i luoghi, le situazioni per scoprire, sperimentare, inventare, capire. Le mani, il corpo e la mente sono chiamati a rendere visibili i pensieri.

L’atelierista e l’educatore, infatti, offrono alcuni stimoli, ma lasciano i bambini liberi di fare da soli e di esprimersi liberamente. Con il passare degli anni gli atelier hanno incluso, oltre alle attività artigianali, anche quelle digitali, utilizzando il mezzo digitale sempre in una modalità esplorativa e creativa. Quante invenzioni ne potranno nascere?

Proprio dagli atelier, noi di Nini abbiamo preso l’ispirazione per il nostro tavolo luminoso Tavoluccico, che, come nelle scuole di Reggio, porta a casa la luce come strumento di sperimentazione e scoperta. Possiamo sperimentare le trasparenze, la sovrapposizione dei colori, le consistenze dei materiali. Allora possiamo inventare sempre storie nuove, sovrapponendo, muovendo forme e inventando personaggi.

E invece il cento c’è

Siamo contente che Fahrenheit abbia portato agli ascoltatori di tutta Italia queste celebrazioni. Cento anni di una incredibile visione del bambino, della scuola e del futuro. Vi salutiamo con le parole stesse di Loris Malaguzzi che affermano in poche righe il suo pensiero: e invece il cento c’è.

IL BAMBINO È FATTO DI CENTO

 Il bambino
ha cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare
cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
La scuola e la cultura
gli separano la testa dal corpo.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
gli dicono insomma
che il cento non c’è.
Il bambino dice:
invece il cento c’è.

Loris Malaguzzi

Fa la cosa giusta con Nini!

Fa’ la cosa giusta a Milano: sostenibilità e consumo critico. Noi di Nini ci saremo!

Fa’ la cosa giusta è la più grande fiera italiana che da 25 anni si dedica ai temi della sostenibilità e del consumo critico. È organizzata da Terre di mezzo, che è una realtà con tante facce: casa editrice per adulti e bambini, associazione di volontariato e organizzazione di eventi. Tutte facce che parlano di rispetto per l’ambiente e per il futuro dei nostri figli e figlie.

Cosa troverete a Fa’ la cosa giusta

All’interno della fiera sono previste un sacco di aree tematiche differenti, fra economia circolare, cibo bio e a km zero, mobilità sostenibile, bio cosmesi, volontariato…e anche il pianeta dei piccoli, la sezione dedicata ai bambini e ai prodotti pensati per loro.

E i mobili di Nini calzano a pennello con i principi di Fa’ la cosa giusta, per tanti motivi!! Ve li ricordiamo di seguito, tutti:

  1. il nostro design è a misura di bambino, a incastro, senza viti né colle, senza angoli, assolutamente sicuro;
  2. inoltre, essendo multifunzione, i nostri mobili non verranno accantonati in poco tempo, ma si trasformeranno nel tempo, crescendo con i tuoi figli;
  3. infine, ma parliamo dell’inizio della vita del prodotto, i nostri arredi hanno scelto materie prime rispettose dell’ambiente proprio perché vogliamo oggetti che non rubino il futuro ai nostri bambini! Legno certificato FSC proveniente da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in modo responsabile. E cotone certificato OEKO-Tex Standard, ovvero ecocompatibile sia nei processi che negli stabilimenti, testato per verificarne l’assenza di sostanze nocive.

La sostenibilità dei nostri mobili

Non avendo viti e colla, quando avranno terminato la loro via saranno facili da smaltire separando i materiali, che sono solo due: legno multistrato di betulla non trattato in superficie e cotone.

I mobili sono fatti in Italia, fra l’Umbria e la Toscana. Li realizza per noi una piccola impresa che racchiude lavorazioni tradizionali da falegnameria e macchinari per il taglio laser. Il lasercut infatti è in grado di garantire incastri precisi e quel caratteristico colore bruno-bruciato che rende il nostro design unico.

La cameretta in stile montessoriano

Fa la cosa giusta cameretta Montessori

Noi saremo proprio lì in fiera, a Fa’ la cosa giusta, con uno stand Nini Design. Vogliamo farvi vedere, toccare e provare una cameretta Nini tutta intera. Potrete anche testare personalmente la multifunzionalità dei nostri mobili pensati per essere usati a lungo, nel tempo.

Vedrete Ninnanì, in versione letto basso montessoriano e in versione libreria per i bambini più grandi!

Ci sarà l’angolo spogliatoio, dove i bambini possono ritirare i propri vestiti in autonomia, piegarli, sceglierli e imparare ad allacciarsi le scarpe con Pepetta, la cassapanca.

Vedrete la sedia Dindola e potrete provare a girarla in tutte le posizioni, sedia bassa, sedia alta e dondolo. Ma vedrete che la useremo anche con qualche funzione in più…

La libreria Leggola cosa diventerà? Quello che vorranno i bambini in giro per la fiera! …un garage, una fattoria, una casetta… !

Inoltre avremo a disposizione Tavoluccico, il tavolo luminoso e multigioco, per raccontare le nostre storie trasparenti, sperimentare con i materiali e giocare con la luce.

Come arredare la cameretta?

Inoltre, su appuntamento, faremo delle consulenze gratuite sull’arredamento e sulla sistemazione della camera e della casa a misura di bambino, non solo con i nostri mobili.

Vi spiegheremo come organizzare la stanza dei bimbi perché sia in sicurezza e adatta alle esigenze a seconda della fascia d’età. I principi pedagogici che ci guidano sono, come sapete, il metodo Montessori e quello delle scuole di Reggio Emilia. La libertà e l’autonomia sono esperienze importanti da proporre ai bambini sin dalla più tenera età e lo spazio che vivono può offrire loro questa possibilità. Scriveteci una mail a info@ninidesign.it per prenotare la vostra consulenza gratuita.

Vi aspettiamo!

Il 25 e il 26 gennaio 2020 a Roma ci sarà un week end dedicato a bambini e genitori, fra educazione alimentare, approccio Montessori e Reggio Children.

Nello studio di Nini abbiamo in programma incontri di approfondimento per genitori e laboratori per bambini.
La mattina sarà dedicata a un incontro teorico per genitori, neo-genitori, futuri genitori. Due incontri per neo genitori e futuri genitori con una nutrizionista e una psicologa pediatrica su alimentazione e autonomia, con/per bambini da 0 a 3 anni, con particolare attenzione alla pedagogia Montessori.
Il pomeriggio avranno luogo i laboratori per bambini da 1 a 7 anni a partire dalle 15,45. Dedicati a due diverse fasce d’età (da 4 a 7 anni, e da un anno e mezzo fino a 3 anni) i nostri laboratori creativi per bambini stimolano la loro curiosità offrendo uno spazio per esplorare ed inventare!

 

SABATO 25 GENNAIO mattina:

L’autonomia nei bambini fra 0 e 3 anni.

Preparare la casa e impostare la routine. Consigli di attività adeguate per ogni fascia d’età fra zero e 3 anni.

11,00-12,30

Incontro per genitori con la psicologa pediatrica Giulia Albino.

Costo: Per la partecipazione all’incontro si chiede un contributo libero a partire da 5 euro a persona.

Per ragioni di spazio e sicurezza l’incontro sarà a numero chiuso (massimo 8 adulti). Per lo stesso motivo possiamo accogliere solo bambini entro i 12 mesi ad accompagnare i genitori.

È consigliata la prenotazione.  

DOMENICA 26 GENNAIO mattina:

Svezzamento e autosvezzamento.

Come preparare i cibi per evitare soffocamento e come presentarli per stimolare l’interesse del bambino.

11,00-12,30

Con Federica Pasiti (nutrizionista) e Giulia Albino (psicologa pediatrica).

Costo: Per la partecipazione all’incontro si chiede un contributo libero a partire da 5 euro a persona.

Per ragioni di spazio e sicurezza l’incontro sarà a numero chiuso (massimo 8 adulti). Per lo stesso motivo possiamo accogliere solo bambini entro i 12 mesi ad accompagnare i genitori.
È consigliata la prenotazione.

SABATO 25 e DOMENICA 26 GENNAIO pomeriggio:

Laboratori per bambini sul tavolo luminoso:

SPERIMENTIAMO COLORI!

h.15.45 – 17.15 Laboratorio creativo per bambini da 4 a 7 anni.
h. 17.15 – 18.30 Laboratorio creativo per bambini da 1 anno e mezzo a 3 anni.
Questo tavolo retroilluminato è uno strumento fondamentale nelle scuole di Reggio Emilia, il cui metodo educativo è famoso nel mondo per stimolare creatività e fantasia.
Divisi per fasce d’età, i bambini avranno la possibilità di sperimentare uno strumento magico: il tavolo luminoso! Da 1 anno e mezzo a 7 anni.
Attraverso la lettura e la manipolazione dei colori e di diversi materiali, i piccoli avranno modo di sperimentare un percorso sensoriale in cui la luce è protagonista, strumento e mezzo per liberare il pensiero creativo.
Nel corso del laboratorio verrà offerta la merenda, con una breve presentazione da parte della nutrizionista Federica Pasiti.
Durante il laboratorio per i bambini la psicologa pediatrica, la nutrizionista e l’architetto saranno a disposizione per consigli e brevi consulenze a proposito di temi riguardanti i bambini, le loro necessità e i loro spazi. Costo: Per la partecipazione al laboratorio si chiede un contributo di 10 euro a bambino.
Tutte le attività si svolgeranno a Roma, in via degli Zingari 37, fermata della metro Cavour.

Un regalo Montessori Natale 2019…?Ecco il programma del nostro show room Nini, naticonleali per Natale 2019 e per il 2020! Mobili Montessori e molto di più.
???Saremo aperti tutta la settimana, compresi sabato e domenica fino a Natale. ???

Regali:

Nel nostro piccolo show room, oltre ai nostri mobili per bambini di ispirazione Montessori, potrete trovare alcune piccole idee regalo:
?Le tovagliette, o placemat, un progetto in collaborazione con OfficineAdda.
?I fasciatoi portatili, da attaccare alla borsa o al passeggino.
?I sacchettini di fibra d cocco con i semini di menta, da seminare e curare a casa.
?I nostri “kit festa” da regalare ai vostri invitati: set di matite e piccolo album da disegno, il kit SOS per andare al ristorante con i bambini evitando il tablet.

Baby-book-crossing:

Venerdì 6 dicembre inaugureremo il nostro ?baby-book-crossing, che ospiteremo nella nostra libreria frontale Leggola!
Se i vostri bimbi stanno crescendo e vi siete stufati dei soliti libri, venite a scambiarli da noi. Lasciate il vostro libro e prendetene uno a vostra scelta!

Corsi e laboratori:

?È anche uscito il programma dei laboratori per i primi mesi del 2020!

??Abbiamo un sacco di idee che ci frullano per la testa! Abbiamo in programma 4 laboratori per i più piccoli: 2 saranno in collaborazione con OfficineAdda, altri 2 saranno all’interno di 2 eventi più strutturati a gennaio e marzo, in cui il nostro show-room ospiterà delle presentazioni e interventi di alcuni esperti in fatto di infanzia: di nutrizione, di psicologia, di educazione e naturalmente sul metodo Montessori.
Ecco il calendario dei nostri laboratori:

– ?25 o 26 gennaio: Il tavolo luminoso: i mille usi nel metodo Reggio Children. Laboratorio per i bambine e le bambini e interventi di esperti per i genitori durante il week end.

?15 febbraio: Colora e decora la tua maschera di carnevale.

– ?21 o 22 marzo: Il tavolo luminoso: i mille usi nel metodo Reggio Children. Laboratorio per i bambine e le bambini e interventi di esperti per i genitori durante il week end.

– ?28 marzo: Decorazione della carta con rullo e biglietti d’auguri personalizzati. Aspettando la Pasqua.

– ?18 aprile Le rose nell’insalata, laboratorio ispirato a Munari.

Che ne dite del nostro programma per Natale 2019 e per il 2020? Nini, nati con le ali, sono mobili Montessori…e molto di più.